“Ladra
di cioccolato”
di Laura Florand, edito da Leggereditore, sa trasportare il lettore
in un mondo dove amore, erotismo, cioccolato e desiderio si fondono
in un insieme omogeneo e che fa innamorare.
Cade,
ha ventotto anni ed è la figlia del più grande produttore americano
di barrette di cioccolato destinate alla distribuzione industriale. È
arrivata a Parigi spinta dal mito della città più romantica del
mondo e dal sogno che coltiva fin da bambina: associare il nome delle
tavolette Corey, la ditta di famiglia, a quello del miglior
chocolatier di Parigi, l'arrognate Sylvain Marquis, creando una linea
di cioccolato per gourmet che porti il suo nome. Il tentativo non
riesce e allora Cade decide di introdursi una notte nell’atelier
per cercare di carpire il segreto di cioccolatini così squisiti da
provocare un autentico orgasmo dei sensi, ma.... Non vi rivelo il
finale, ma il libro e' davvero da leggere!
Altro
romanzo simil-culinario e': " Di
viole e di liquirizia”
scritto da Nico Orengo. E’
un romanzo ambientato nelle Langhe, il protagonista è un sommelier
francese, Daniel, chiamato ad Alba per guidare alcune degustazioni.
La descrizione dell’ambiente, dei vini, le schede tecniche delle
bottiglie, che qui non appaiono la caricatura di cui troppo spesso si
parla ma parte integrante del racconto, i pranzi e le cene…tutto
trasmette l’odore e il sapore dei luoghi..In un periodo in cui la letteratura abbonda di gia' visto, un bel libro sul gusto delle cose buone, della cucina regionale e soprattutto del buon vino, ci voleva proprio!
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