Un buffet ricco di pietanze e dolci prelibati che
salta in aria durante un ricevimento, ma in realtà
erano di gesso e decorati con una sac à poche.
Un uomo a cui il violento morso di un cane porta
via un dito, ma, per sua fortuna, era solamente
fatto di un impasto a base di wurstel. E ancora un
servo che, durante uno sfarzoso banchetto nella
Roma imperiale, apre in due una grassa anatra da
cui fuoriescono, sgusciando, delle anguille, ma
erano già state cucinate. Sono solamente alcuni
dei tanti espedienti e trucchi cinematografici ideati
dallo chef Fabio Campoli, chiamato dalle grandi
produzioni, ad allestire i set che hanno per
protagonista, la cucina e il cibo.
Un esempio la ricetta dell’anatra farcita con anguille e alloro, tipico piatto di Roma antica, costata un mese di prove e per la quale e' stato speso un capitale. "Durante un banchetto uno schiavo doveva aprire l’anatra dalla quale fuoriuscivano poi delle anguille vive.. Poiché l’anatra ha la cassa toracica piccola, e' stata scelta una tacchinella. Tagliata in due da dietro, svuotata e cotta con dell’ovatta all’interno, e poi ricucita sempre da dietro. Di tutte le anguille comprate, solamente due non sono state cucinate per far sì che, una volta aperto in due l’animale, spingessero in fuori anche quelle cucinate dando l’idea di essere tutte vive”. Una cosa e' certa, Fabio Campoli, grazie alla sua formazione televisiva e al ricco bagaglio di esperienze accumulate in oltre quindici anni di apparizioni in televisione, radio e giornali, è oggi il meglio come riferimento per il cinema nel food design.
Tratto da: http://www.araldodellospettacolo.it/